Il Tempio di Giove Ottimo Massimo sul Campidoglio. L’ultimo tiranno etrusco Tarquinio il Superbo avrebbe realizzato sul Campidoglio l’edificio templare più grande mai costruito prima, il tempio dedicato alla Triade Capitolina. Questo era il più importante luogo di culto di Roma qui erano venerate le tre maggiori divinità del pantheon romano, Giove Ottimo Massimo, Giunone Regina e Minerva. Il tempio aveva dimensioni grandiose (53×63 m) ed era orientato secondo un preciso asse nord-sud. Al suo interno si custodivano i preziosi libri Sibillini, una raccolta di profezie di origine greca, che erano consultate nei momenti di grave pericolo per lo stato.

La costruzione di questo edificio nel corso del VI secolo a.C. per opera della dinastia dei Tarquini testimonia la volontà di questi sovrani di spostare a Roma il baricentro politico della Lega latina, il culto sostituiva, infatti, il più antico santuario della Lega latina (Giove Laziare) che sorgeva sul monte albano. Come sul monte Albano anche qui sul Campidoglio di fronte al tempio aveva luogo il sacrificio del generale vittorioso che terminava il corteo trionfale.

Il tempio non era propriamente tuscanico (secondo il modello ricordato da Vitruvio) poiché presentava colonne anche sui lati, aveva tre celle destinate a ospitare le statue di culto delle tre divinità venerate nel tempio, quella centrale più grande era dedicata a Giove, quella di destra a Minerva e quella di sinistra a Giunone.  Per la prima decorazione in terracotta furono chiamati artisti etruschi provenienti dalla vicina città di Veio, Plinio il Vecchio menziona il nome di Vulca come autore delle statue di culto e del resto della decorazione templare.

Dopo il grande incendio dell’83 a.C. che devastò tutta l’area del Campidoglio, Silla per ricostruire in marmo l’edificio avrebbe riutilizzato le grandi colonne del Tempio di Zeus Olimpico ad Atene. I lavori diretti da Q. Lutazio Catulo durarono a lungo la prima dedica si ebbe solo nel 69 a.C. e in quell’occasione ancora non erano stati terminati i simulacri di culto. Sappiamo che la nuova statua di Giove era enorme e crisoelefantina, cioè realizzata in oro e avorio, come quella di Zeus a Olimpia.

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